Ho deciso di dividere le mie note periodiche bilingue in due post separati, uno in inglese e l’altro in italiano. Se ricevete la versione sbagliata, fatemelo sapere e correggerò l’errore (anche se volete vedere le due versioni). Oppure, se preferite, andate su orthos.ch/blog dove potrete trovare tutti i post nella lingua che preferite.
Nelle ultime due settimane la BCE ha tagliato i tassi d'interesse mentre la Fed no, anzi ora quest’ultima segnala una sola mossa entro la fine dell'anno. Ciò significa che per la prima volta da un po' di tempo a questa parte abbiamo una divergenza di politiche tra le due principali autorità monetarie del mondo. Ciascuna di esse aveva le sue buone ragioni per fare quello che hanno fatto: in Europa, la crescita è lenta, l'inflazione è più contenuta, la guerra imperversa, la politica scotta e la Cina crea molti grattacapi; in America, la crescita è solida, l'inflazione è ostinata (nonostante gli ultimi dati), la politica e le attività di governo sono in stallo, la giustizia ha perso la fiducia della popolazione e la Cina incombe anche qui. I mercati hanno reagito positivamente nel corso delle due settimane, soprattutto le azioni; l'unico settore negativo è stato quello delle obbligazioni ad alto rendimento, un fatto che non ha molto senso nel contesto. In sostanza, le recenti notizie non hanno indotto alcun cambiamento importante nella mente degli investitori, che rimangono entusiasti e motivati ad assumere rischi.