Recently someone asked me for a stock tip. Immediately I think of two characteristic behaviors of single-stock buyers: the lack of attention for what it is that they are buying, and lack of interest in the management of the enterprise.
Most people who buy single stocks tend to think of them as pieces of paper that go up and down in price every trading moment. While this is factually true, it’s also the first misconception that ends up causing much angst and misunderstanding: buying a stock is buying a piece of real economic flows from a company's business.
Little to no attention is also paid to the management of the entity in whose economic wellbeing the same people are participating. They think in terms of products, growth, sectors, themes, competition and of many other pertinent matters but they usually forget the single most important one: who runs the shop. That is a pity, since when buying into a company we are hiring a group of people in whose hands we entrust the execution of a strategy and a business plan. Judging management is not easy and it does require additional legwork. It is an exercise in trust and gut-feel, because you need to rely on management and determining its worth is akin to determining integrity: it’s an art, not a science. Reading several annual letters to shareholders of the companies we plan to invest in can come very handy here. This invaluable exercise allows us to understand management’s thinking, methods, values, approach and measurement of results. It’s a surprisingly accessible window into the mind of who runs the business, and the more letters we read and study the easier it will become to spot the bad apples.
On a different subject, this is an excellent FT article on private equity, its returns and its value in a portfolio, from the author of ‘Trillions,’ a great book on the history of the investment management industry in the US.
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Another good week for asset returns, pretty much across the board. 'AI' and Tesla (= Elon Musk) made again the news on several fronts, while Chinese retribution against American businesses showed up at Apple's door. Also, the ECB kept rates unchanged even though inflation continued to slow down in February. One spurious item: the UK budget contains new provisions for the taxation of 'resident non-doms', exposing once more - if we needed further proof - the penchant for the country's politicians to shoot themselves in the foot.
[Cover Source: International Monetary Fund]
Non molto tempo fa qualcuno mi ha chiesto di dargli il nome di una buona azione. Mi sono subito venuti in mente due comportamenti degli acquirenti di singole azioni: la mancanza di attenzione per ciò che si sta acquistando e il disinteresse per giudicare chi gestisce l'impresa.
La maggior parte delle persone che acquistano azioni singole tende a considerarle come pezzi di carta che salgono e scendono di prezzo ogni secondo della giornata. Sebbene questo sia vero, è anche il primo equivoco che provoca molta incomprensione e disillusione: comprare un'azione significa comprare una parte proporzionale dei flussi economici reali che scaturiscono dall'attività di un'azienda.
Inoltre, gli stessi acquirenti prestano poca o nessuna attenzione a valutare chi gestisce l'entità al cui benessere economico partecipano (il management). Pensano ai prodotti, alla crescita, ai settori, ai temi, alla concorrenza e a molti altri spunti pertinenti, ma di solito dimenticano quello più importante: chi si occupa dell'azienda stessa. È un peccato, perché quando si acquista un azione si assume implicitamente un gruppo di persone nelle cui mani si affida l'esecuzione di una strategia e di un piano aziendale. Giudicare il management di una società non è facile e richiede un ulteriore sforzo analitico. Si tratta di un esercizio di fiducia e di istinto, perché è necessario fare affidamento sul management e questo a sua volta comporta la determinazione della sua integrità: è un'arte, non una scienza. Qui può venirci molto utile far riferimento alle lettere annuali agli azionisti delle società in cui intendiamo investire. E' un lavoro importante che ci permette di comprendere il pensiero, i metodi, i valori, l'approccio e la misurazione dei risultati del management. Si tratta di una finestra sorprendentemente accessibile che si apre sulla mente di chi dirige l'azienda; più lettere leggiamo e studiamo più sarà facile individuare le mele marce.
Su un argomento diverso, ecco un eccellente articolo del Financial Times sul private equity, i suoi rendimenti e il suo valore in un portafoglio diversificato, dall'autore di "Trillions", un ottimo libro sulla storia dell'industria del risparmio gestito negli Stati Uniti.
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Un'altra settimana positiva per i rendimenti in quasi tutti i mercati. L'intelligenza artificiale e Tesla (= Elon Musk) hanno fatto di nuovo notizia su diversi fronti, mentre la reazione cinese contro le imprese americane sembra essersi manifestata nelle vendite di iPhone nel paese. La BCE ha mantenuto i tassi invariati anche se l'inflazione ha continuato a rallentare a febbraio. Per finire: la proposta di bilancio nel Regno Unito contiene nuove disposizioni per la tassazione dei "residenti non-dom", evidenziando ancora una volta - se ce ne fosse bisogno - la propensione dei politici del Paese a darsi la zappa sui piedi.
[Fonte della copertina: Fondo Monetario Internazionale].
Most people who buy single stocks tend to think of them as pieces of paper that go up and down in price every trading moment. While this is factually true, it’s also the first misconception that ends up causing much angst and misunderstanding: buying a stock is buying a piece of real economic flows from a company's business.
Little to no attention is also paid to the management of the entity in whose economic wellbeing the same people are participating. They think in terms of products, growth, sectors, themes, competition and of many other pertinent matters but they usually forget the single most important one: who runs the shop. That is a pity, since when buying into a company we are hiring a group of people in whose hands we entrust the execution of a strategy and a business plan. Judging management is not easy and it does require additional legwork. It is an exercise in trust and gut-feel, because you need to rely on management and determining its worth is akin to determining integrity: it’s an art, not a science. Reading several annual letters to shareholders of the companies we plan to invest in can come very handy here. This invaluable exercise allows us to understand management’s thinking, methods, values, approach and measurement of results. It’s a surprisingly accessible window into the mind of who runs the business, and the more letters we read and study the easier it will become to spot the bad apples.
On a different subject, this is an excellent FT article on private equity, its returns and its value in a portfolio, from the author of ‘Trillions,’ a great book on the history of the investment management industry in the US.
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Another good week for asset returns, pretty much across the board. 'AI' and Tesla (= Elon Musk) made again the news on several fronts, while Chinese retribution against American businesses showed up at Apple's door. Also, the ECB kept rates unchanged even though inflation continued to slow down in February. One spurious item: the UK budget contains new provisions for the taxation of 'resident non-doms', exposing once more - if we needed further proof - the penchant for the country's politicians to shoot themselves in the foot.
[Cover Source: International Monetary Fund]
Non molto tempo fa qualcuno mi ha chiesto di dargli il nome di una buona azione. Mi sono subito venuti in mente due comportamenti degli acquirenti di singole azioni: la mancanza di attenzione per ciò che si sta acquistando e il disinteresse per giudicare chi gestisce l'impresa.
La maggior parte delle persone che acquistano azioni singole tende a considerarle come pezzi di carta che salgono e scendono di prezzo ogni secondo della giornata. Sebbene questo sia vero, è anche il primo equivoco che provoca molta incomprensione e disillusione: comprare un'azione significa comprare una parte proporzionale dei flussi economici reali che scaturiscono dall'attività di un'azienda.
Inoltre, gli stessi acquirenti prestano poca o nessuna attenzione a valutare chi gestisce l'entità al cui benessere economico partecipano (il management). Pensano ai prodotti, alla crescita, ai settori, ai temi, alla concorrenza e a molti altri spunti pertinenti, ma di solito dimenticano quello più importante: chi si occupa dell'azienda stessa. È un peccato, perché quando si acquista un azione si assume implicitamente un gruppo di persone nelle cui mani si affida l'esecuzione di una strategia e di un piano aziendale. Giudicare il management di una società non è facile e richiede un ulteriore sforzo analitico. Si tratta di un esercizio di fiducia e di istinto, perché è necessario fare affidamento sul management e questo a sua volta comporta la determinazione della sua integrità: è un'arte, non una scienza. Qui può venirci molto utile far riferimento alle lettere annuali agli azionisti delle società in cui intendiamo investire. E' un lavoro importante che ci permette di comprendere il pensiero, i metodi, i valori, l'approccio e la misurazione dei risultati del management. Si tratta di una finestra sorprendentemente accessibile che si apre sulla mente di chi dirige l'azienda; più lettere leggiamo e studiamo più sarà facile individuare le mele marce.
Su un argomento diverso, ecco un eccellente articolo del Financial Times sul private equity, i suoi rendimenti e il suo valore in un portafoglio diversificato, dall'autore di "Trillions", un ottimo libro sulla storia dell'industria del risparmio gestito negli Stati Uniti.
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Un'altra settimana positiva per i rendimenti in quasi tutti i mercati. L'intelligenza artificiale e Tesla (= Elon Musk) hanno fatto di nuovo notizia su diversi fronti, mentre la reazione cinese contro le imprese americane sembra essersi manifestata nelle vendite di iPhone nel paese. La BCE ha mantenuto i tassi invariati anche se l'inflazione ha continuato a rallentare a febbraio. Per finire: la proposta di bilancio nel Regno Unito contiene nuove disposizioni per la tassazione dei "residenti non-dom", evidenziando ancora una volta - se ce ne fosse bisogno - la propensione dei politici del Paese a darsi la zappa sui piedi.
[Fonte della copertina: Fondo Monetario Internazionale].